Cina antica (circa I secolo d.C.): gli scribi cinesi inventarono la carta da fibre vegetali di scarto… riciclaggio. Usavano stracci, seta, paglia di riso, canapa o cotone. A partire dal II secolo nasce la carta “moderna” da fibre di cellulosa estratte da piante come il gelso, il ramiè o, ancora, vecchi tessuti. Non è documentata né datata con esattezza, ma, dato che la tecnica è arrivata fino alla Corea e al Giappone attuali dalla Cina nel VII secolo, il riciclo della carta deve essere nato in questa fase.
Medioevo europeo: Non è propriamente carta, ma già dal VII secolo è documentata la pratica del palinsesto, che in greco significherebbe “registrato”. Nell’Europa successiva all’Impero Romano, la difficoltà nell’importare il papiro egiziano ha portato al riutilizzo di pergamene e altri tipi di supporti di scrittura.
751: Il mondo arabo scopre la tecnologia della carta, proveniente dalla Cina, e con essa il riciclaggio di indumenti o materiali di canapa per fabbricarli.
1031: La creazione di depositi per immagazzinare la carta e successivamente trattarla per il riciclaggio è documentata per la prima volta in Giappone. La carenza di fibre vegetali costrinse i giapponesi ad adottare tecniche che si ritiene siano state importate dalla Cina. L’inchiostro presente nei documenti conferiva alla carta riciclata una caratteristica tonalità grigia.
1688: Nascono in Inghilterra i primi impianti di riciclaggio della carta.
1690: A Germantown, Filadelfia, nei futuri Stati Uniti, William Rittenhouse fonda il suo primo impianto di riciclaggio della carta, l’unico che funzionerà in America per almeno 40 anni. La carta riciclata è ricavata da stracci e ritagli di lino.
1800: Matthias Koops, produttore di carta britannico, brevetta un procedimento per estrarre l’inchiostro dalla carta e convertirla in pasta. Ciò consente di ottenere carta riciclata di alta qualità dalla carta usata.
1860-1865: La guerra civile impone severe restrizioni materiali nei nascenti Stati Uniti e sia nel Nord che nel Sud viene imposto il riciclaggio delle fibre vegetali, soprattutto del lino, per produrre la carta.
1874: Baltimora, negli Stati Uniti, crea per la prima volta un sistema di contenitori differenziati per le diverse tipologie di rifiuti e il loro trattamento, compresa la carta.
1890: Viene commercializzata la prima scatola di cartone.
1897: New York crea il suo primo centro di riciclaggio di materiali, compresa la carta, che vengono separati da metalli, tessuti e altri.
20° secolo: nasce la società dei consumi. In generale, fino ad oggi, il riciclo e il riuso sono la “norma”, l’“usa e getta” inizia negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso e si diffonde a partire dagli anni ’50 negli Stati Uniti e da lì nel resto del mondo. il pianeta. Si potrebbe dire che il riciclaggio, più che un’invenzione moderna, è un’abitudine e una motivazione umana che in alcune società è stata sospesa per quasi un secolo.
1929: Crollo del mercato azionario e crisi globale, gli impianti di riciclaggio della carta aumentano in gran parte dell’Europa e degli Stati Uniti come metodo per risparmiare materiali.
1970: viene proclamata la prima Giornata della Terra, il 22 aprile, e nasce il concetto di riciclaggio moderno.
1982-1986: Primi impianti di riciclaggio in Spagna e ingresso nell’Unione Europea, che costringe il nostro Paese ad adattare le proprie normative a quelle del resto del continente.
1988: la California impone di consumare solo carta riciclata almeno al 50%. È il primo provvedimento di questo tipo promosso da un Governo, anche se non nazionale.
1993: Primo anno in cui si stima che negli Stati Uniti siano state riciclate più tonnellate di carta di quante ne siano state gettate via.
1998: Nascono i primi contenitori differenziati in Spagna.
2021: l’Europa raggiunge il traguardo del 71,4% di carta consumata riciclata in un anno.