ES | EN | FR | PT | IT

Come imitiamo la natura dal settore del packaging?

Imagen de Grupo Hinojosa

26 de enero de 2021

In natura nulla è considerato rifiuto. Tutto ha una fine. Imitare la natura implica il massimo utilizzo di ogni risorsa. A Hinojosa, ad esempio, utilizziamo il 98,6% di materiali di origine rinnovabile e l’86% di origine riciclata.

Oggi esistono già celle solari in grado di imitare la fotosintesi delle piante o sistemi di ventilazione che, in un certo senso, si ispirano al funzionamento di un termitaio. Sono la dimostrazione più evidente che la natura è di per sé una fonte incessante di saggezza da cui si possono imparare molte cose. Ma invece di farlo, in molti momenti la società ha tentato di fare il contrario: ha voluto dominarla. Janine Benyus affermava 20 anni fa che i rifiuti non esistono in natura: “Tutto contribuisce a un flusso incessante. Le risorse sono ottimizzate al massimo e non esistono ciò che noi umani chiamiamo rifiuti”. È ciò che tecnicamente è noto come ‘Biomimetica’.

Che cos’è la biomimetica?

In poche parole si tratta di imitare, replicare e cercare di creare il funzionamento di un ecosistema. Il concetto, come abbiamo sottolineato, non è nuovo, ma l’emergenza climatica lo ha riportato in prima pagina. Sono molti i settori produttivi che hanno già ‘imitato’ la natura per limitare il proprio impatto ambientale, e il packaging – con la produzione di carta e cartone in prima linea – non è estraneo a questo.

Come imitiamo la natura producendo carta e cartone?

Lontano dalla credenza popolare, produrre carta e cartone non significa abbattere alberi. Dire questo significherebbe semplificare eccessivamente la realtà. E ormai da molto tempo il cartone offre un’alternativa di imballaggio prodotta con fonti rinnovabili e che, inoltre, è riciclabile al 100% e biodegradabile. Infatti, l’industria spagnola è la seconda più riciclata in Europa, superata solo dalla Germania.

L’industria spagnola della carta e del cartone, infatti, utilizza legno per la sua produzione, ma lo fa proveniente da piantagioni locali – create appositamente per questo scopo – di eucalipto e pino, che sono il motore dello sviluppo rurale e occupano 512.481 ettari (2,8% della superficie forestale totale del nostro Paese). Non solo sono responsabili della fornitura di materie prime, ma sono anche grandi serbatoi di CO2, con 46 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. In questo modo contribuiamo direttamente a fermare il cambiamento climatico, che è diventato oggi una delle principali preoccupazioni dei cittadini.

Utilizzo massimo

Imitare la natura, come abbiamo già detto, si basa anche sul limitare il più possibile gli sprechi. È qui che i principi dell’economia circolare diventano particolarmente importanti: nel settore del packaging, una volta utilizzati i nostri prodotti, vengono riutilizzati. Il prodotto acquisisce cioè una nuova funzione e viene riutilizzato nuovamente – da un’altra azienda o addirittura dalla stessa azienda – per allungare il più possibile la vita del materiale. Si tratta di un dato da non prendere alla leggera considerando che in Europa ogni anno si perdono circa 600 milioni di tonnellate di materiali che potrebbero essere riciclati o riutilizzati.

Nel caso specifico in questione, l’economia circolare copre tutto, dall’acquisto di materie prime, attraverso la progettazione e realizzazione di prodotti, fino alla gestione responsabile dei rifiuti. La materia prima principale, la carta, proviene in alta percentuale dalle nostre cartiere dove, a loro volta, i rifiuti generati durante la produzione delle scatole ritornano e vengono nuovamente incorporati come materia prima per la produzione della carta. Ed è così che il cerchio si chiude. Si tratta quindi di imitare il modello circolare della natura, dove tutto ha la sua funzione e nulla è rifiuto, poiché tutto ciò che si genera è fonte e materia prima per un nuovo utilizzo.

Dati reali

A Hinojosa, ad esempio, utilizziamo già il 98,6% di materiali di origine rinnovabile e l’86% di origine riciclata. Inoltre, il 100% dei rifiuti viene reintegrato come materia prima per produrre altra carta. Il raggiungimento di questo obiettivo è il risultato di un lavoro costante e dell’utilizzo di strumenti specifici per valutare gli impatti che generiamo, considerando in ogni momento il ciclo di vita dei prodotti e, per quanto possibile, selezionando quelle materie prime e quei processi che ci consentono di essere più rispettoso dell’ambiente.

Condividi questo post: