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Che cos’è il sistema di deposito, restituzione e restituzione (SDDR) e perché se ne richiede l’implementazione?

Recogida selectiva de residuos

30 de diciembre de 2019

Gli sforzi per invertire le conseguenze del riscaldamento globale devono essere sempre più intensi. E coinvolgere tutta la popolazione.

Guardando ai prossimi anni, ci sono molte sfide di sostenibilità e di confezionamento che la Spagna (così come i suoi partner europei) deve affrontare per garantire di invertire le dure conseguenze del cambiamento climatico. Alcune di queste misure sono: prima del 2021 deve essere recepita la direttiva sugli imballaggi, entro il 2025 dovrebbe essere effettuata la raccolta selettiva di almeno il 77% delle bottiglie di plastica monouso che circolano sul mercato e, infine, tra le linee guida più apprezzate c’è anche la necessità che tutti i contenitori per bevande contengano il 30% di materiale riciclato entro il 2030.

Le misure precedenti hanno alle spalle obiettivi molto diversi, ma uno di questi, secondo diversi enti ambientali e sociali, è «evitare fino al 40% dei rifiuti che raggiungono i nostri mari». Come possiamo raggiungere queste cifre prima che arrivino le scadenze sopra menzionate? Per tutte le organizzazioni che compongono il Zero Waste Alliance è molto chiara: il Deposito, la Restituzione e Il Return (SDDR), più colloquialmente noto come Container Return System, è emerso come «il modo più efficace ed efficiente per recuperare i milioni di container che vengono immessi sul mercato ogni giorno». E per questo chiedono in Spagna azioni politiche chiare che ne facilitino l’attuazione.

Cos’è un sistema di deposito?

Come spiegano da «Retorna» si tratta di un successo molto importante ovunque sia stato implementato, il che significa fornire «un valore economico» a ogni contenitore immesso sul mercato, che in futuro diventi «un incentivo affinché quel contenitore ritorni alla catena di produzione nelle migliori condizioni per il riciclaggio». Quando un consumatore restituisce il contenitore in questione, recupera il denaro e i rifiuti ritornano nella catena di produzione, evitando di doverne generare uno nuovo.

«Per i contenitori per bevande, questi sistemi stanno già funzionando in più di 40 regioni del mondo con ottimi risultati», sottolineano della Zero Waste Alliance.

Quali risultati sta offrendo il sistema di deposito? E quali puoi offrire?

Accettato dall’80% della popolazione dei paesi in cui è stato istituito, sono stati raggiunti tassi di raccolta selettiva fino al 90% degli imballaggi, riducendo fino al 30% il numero di quelli che finiscono nei nostri oceani. Oltre a generare un “riciclo di qualità superiore”, un sistema di questo tipo ben implementato può contribuire a ridurre fino al 50% delle emissioni di CO2 generate dalla produzione di imballaggi monouso.

Si tratta, quindi, di un modo per raggiungere gli ambiziosi obiettivi sostenibili che abbiamo di fronte. Un sistema che non solo permetta alla società di comprendere l’importanza del riuso, ma permetta anche ai cittadini di vedere che le loro azioni hanno dei risultati. Insomma, un modo in più per contribuire alla cosiddetta Economia Circolare, termine che nei prossimi mesi (ricordiamo che fino al 2030 non ne restano poi così tanti) continuerà ad essere fondamentale nella società e nell’industria.

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